La Piadina con Saraghina, Radicchio e Cipolla
Ci sono secoli di storia in questo piatto emblema della Romagna, ricco di sapore, semplice e genuino. Se lo conosci, puoi dire di avere assaporato la Romagna! Un tempo, tra le famiglie contadine dell’entroterra romagnolo, specialmente il venerdì, c’era l’usanza di comprare la saraghina. Si faceva poi la piadina e la si farciva con la saraghina cotta alla brace, il radicchio e la cipolla leggermente stufata dell’aceto, un buon bicchiere di Sangiovese ed era subito festa!”.
5 Curiosità sulla Piadina Romagnola:
1) A seconda della zona può variare il diametro della sfoglia, quella di Rimini è più sottile (intorno ai 20 ai 25 cm), mentre in altre zone è minore (dai 15 ai 20 cm) rendendo così la piada più spessa.
2) La ricetta è composta da pochi ingredienti: farina di grano tenero, acqua, sale e grassi ovvero strutto o olio d’oliva.
3) Si cucina su un testo ovvero una lastra di pietra o di argilla.
4) Certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta) ottenuta dopo lunghe battaglie condotte dal Consorzio di Promozione e Tutela della Piadina Romagnola. Quindi questo significa che la piadina si deve preparare esclusivamente in Romagna seguendo la ricetta tradizionale.
5) Un’altra caratteristica che contraddistingue il produttore di piadina in Romagna è la presenza di chioschi colorati con bande verticali che, a seconda della zona cambiano colore, per esempio a Ravenna sono a bande verticali bianche e verdi, a Forlì, a Cervia e a Cesena sono a bande bianche e rosse.