di Alda Valentini
In un mondo di “fenomeni”, in cui decantare presunte prestazioni da record sembra essere lo sport preferito di chi diversamente non saprebbe cosa ostentare, c’è chi, pur essendo il peggiore, riesce a diventare l’idolo dello sport pulito, semplice, vero.
E’ possibile distinguersi senza primati?
D I S T I N G U E R S I !
( (v.) differenziarsi, differire– (v.) affermarsi, brillare, eccellere, elevarsi, emergere, primeggiare )
Distinguersi nella mediocrità, distinguersi pur essendo il peggiore? Senti qua:
Olimpiadi di Sidney 2000, record e primati la fanno da padrone eppure … anche persone comuni hanno fatto qualcosa fuori dal comune.
I protagonisti di questa storia: Eric Moussambani Malonga, classe 1978, Paula Barila Bolopa, anno 1979, entrambi cittadini della Guinea Equatoriale, un piccolissimo stato dell’Africa centrale.
I due ragazzi si presentano come nuotatori per i “100 m. stile libero uomini” e i “50 m. stile libero donne”.
Paula, che nella vita di sempre era cassiera in un supermercato, combatte con il cloro e con i limiti della sua soglia anaerobica e, nelle qualificazioni in batteria 100 s.l., ottiene nella piscina dell’International Aquatic Centre di Sidney il tempo più lungo in assoluto alle olimpiadi: 01:03.97. Dice di essere felice del risultato.
Eric, che come sportivo fino a 8 mesi prima delle olimpiadi si dedicava alla pallavolo, fu il portabandiera del suo paese nella sfilata olimpica; oggi è un ingegnere e allenatore di nuoto.
Moussambani nelle batterie preliminari dei 100 m. si trova a gareggiare con altri 2 atleti: un nigeriano ed un tagiko.
Poco prima del via, 2 nuotatori fanno “falsa partenza” e vengono squalificati come da regolamento.
Rimane Eric Moussambani, lui, solo, con le tv di tutto il mondo a guardarlo, lui e il suo momento di gloria.
Con un costume da pochi euro, una marcata insicurezza nel sistemare gli occhialini, un tuffo quasi di pancia, un’enorme difficoltà a ventilare i polmoni nella seconda vasca e uno “stile libero” con molta libertà e poco stile … arriva. 71°, ma arriva.
Nonostante i commenti infausti dei cronisti, il pubblico, dopo aver fischiato i suoi primi metri, va in delirio. Le oltre 15 mila persone presenti plaudono la tenacia di questo ragazzo africano. E’ record! Il tempo più lento della storia : 1:52.72.
I due equatoguineani terminarono le loro prestazioni con tempi pari a più del doppio del tempo medio degli altri nuotatori, anche se … segnarono il nuovo record nazionale della Guinea Equatoriale.
Eppure i due nuotatori “improvvisati” furono i protagonisti di quel giorno. Concessero centinaia di interviste, autografi e ottennero numerosi ingaggi pubblicitari.
Con i soprannomi affibbiatigli dai giornali, Paula “the crawler” (la lumaca) ed Eric “the Eel” (l’anguilla), definito anche “il peggior nuotatore di tutti i tempi”, passeranno alla storia, diventando idolo di tutti gli sportivi “della porta accanto”.
La particolarità: nessuno dei due aveva mai, fino ad allora, testato una piscina da 50 metri.
Entrambi avevano iniziato a nuotare pochi mesi prima di Sidney, allenandosi in oceano, in fiumi fangosi infestati da coccodrilli o nella piscina di un hotel affollata di turisti.
Erano riusciti a partecipare alle olimpiadi non certo per via dei loro tempi di qualificazione, ma grazie ad un programma denominato “wild card” del Comitato Olimpico Internazionale, con l’intento di promuovere la pratica dello sport nei paesi in via di sviluppo ed incentivare quest’ultimi ad investire nell’attività fisica. Ecco perché erano lì.
Perché considerarli degli idoli? Come è possibile ammaliare il pubblico senza un primato?
Hanno saputo interpretare il vero spirito olimpico dei giochi.
Hanno avuto coraggio sfidando la ridicolizzazione.
Hanno accettato di cogliere un’occasione, a costo di farsi deridere.
Hanno realizzato il loro sogno.
Inoltre … cercate uno dei tanti video di Eric Moussambani a Sidney 2000 su Internet, lo capirete da soli.
E nel guardare il video, ascoltate Vasco Rossi cantare:
Prendi la strada che porta fortuna, prendi la via che fa più paura,
prendi la cosa così, la vita è dura.
Non ti fermare davanti a niente, non ascoltare nemmeno la gente,
non ti distrarre perché
la vita è tua.
….
non ti lasciare convincere
che nessun’altro può scegliere quello che è meglio per te
la vita è tua
e quando arriverà la domenica
e sarà sempre colpa tua
avrai almeno la soddisfazione
di dire che sei stato il peggiore !