L’Oriente al Salone del Gusto e Terra Madre

Salone del Gusto e Terra Madre
Torino 25 – 29 Ottobre

Il Salone del Gusto e Terra Madre guarda a Oriente, accogliendo dal 25 al 29 ottobre al Lingotto Fiere e all’Oval di Torino oltre 250 coltivatori, artigiani, chef e giovani provenienti da Asia e Oceania. La varietà gastronomica dei due continenti si mette in mostra nel Mercato, con i Presìdi Slow Food e i prodotti dell’Arca del Gusto, ma anche nei Laboratori del Gusto, nelle Conferenze, nelle attività educative e nell’area dedicata alla biodiversità. Alcuni delegati partecipano inoltre al Congresso internazionale dell’associazione, che ogni cinque anni riunisce i rappresentanti di Slow Food e Terra Madre provenienti da tutto il mondo.

Presìdi e prodotti dell’Arca protagonisti del Ristorante internazionale e del Mercato

Per chi vuole assaggiare la vera cucina di questi territori, al Ristorante internazionale dell’Oval – tra le novità più sfiziose del prossimo Salone – rinomati chef della rete di Terra Madre provenienti da Australia, Bhutan, Cina, India, Giappone, Malesia e Sri Lanka preparano ogni giorno i migliori piatti della loro tradizione valorizzando i prodotti dei Presìdi e dell’Arca del Gusto.
Lo stand della Corea del Sud ospita invece uno spazio molto particolare in cui i visitatori possono partecipare a laboratori sulla cucina dei templi buddisti e sperimentare il principio tradizionale coreano del cibo come medicina.

Tra i Presìdi più curiosi, il pepe nero di Rimbàs coltivato dagli indigeni malesi Iban, i tuberi taro e igname dell’isola di Lifou in Nuova Caledonia, interpretati attraverso ricette particolari come la bougna e l’uva sultanina abjosh, prodotta da oltre 500 anni nella regione di Herat in Afghanistan. Tra i prodotti dell’Arca del Gusto, il catalogo delle piccole produzioni di qualità minacciate, segnaliamo il tè delle foreste di montagna Pu’er della Cina, il millefiori della foresta indiano, il sale marino di Kusamba dall’Indonesia e tre varietà di riso dalle Filippine.

Il viaggio alla scoperta della biodiversità di Asia e Oceania continua con uno spazio espositivo dedicato a quattro prodotti fondamentali nella dieta di miliardi di persone: miglio, riso, spezie e tuberi. Un’ottima occasione per imparare a conoscerne le centinaia di varietà, ma anche per scoprire il Mercato della Terra di Mumbai, il primo in Asia, che mette in contatto i coltivatori biologici del Maharashtra con la metropoli.

Come sempre, l’educazione al cibo ha un ruolo di primo piano negli eventi Slow Food: al Salone i visitatori possono conoscere l’importanza delle spezie in cucina e i benefici sulla salute secondo la scienza ayurveda, grazie allo chef Manjit Singh Gill nel Laboratorio del Gusto La rete di Terra Madre: Spices of India. Per saperne di più sulla storia delle spezie e del loro commercio che ha unito per secoli Asia ed Europa, adulti e bambini possono partecipare agli incontri curati dal gruppo di Slow Food Educazione internazionale nell’area biodiversità del Mercato.

Diversità agroalimentare e culturale al centro delle Conferenze

Non mancano le occasioni di dialogo e confronto su tutti gli aspetti che riguardano il cibo e la giustizia sociale. Dal ricco programma segnaliamo la Conferenza Indigeni e sovranità alimentare locale, tappa cruciale verso la seconda edizione di Terra Madre Indigenous Peoples che si terrà nel 2014 nel Nord-Est dell’India. A Torino discutono di sovranità alimentare e tutela dell’identità culturale Phrang Roy, dell’Indigenous Partnership for Agrobiodiversity and Food Sovereignty, e Mirna Cunningham, dello United Nations Permanent Forum on Indigenous Issues.

Un focus sul Giappone dopo il sisma

Particolare attenzione è riservata ai progetti di Slow Food Japan a tutela di varietà vegetali e tradizioni culinarie a rischio dopo il sisma dell’anno scorso. Tra le comunità del cibo presenti, gli apicoltori di Ginza e Sendai, gli allevatori di razza bovina Tankaku, i coltivatori di daikon di Akka e la comunità per la protezione delle api da miele. Tra gli appuntamenti ricordiamo la proiezione del documentario Reviving Recipes di Watanabe Satoshi: la storia dello chef di Masayuki Okuda che ha salvato il patrimonio gastronomico di Yamagata grazie all’aiuto dei giovani della comunità.

Inoltre due Laboratori del Gusto sono dedicati al saké: Hakko No Sato: fermento giapponese, guidato da Terada Masaru di Terada-Honke, storico produttore di Kozaki, e La rete di Terra Madre: Tohoku e i saké, organizzato in collaborazione con Slow Food Fukushima, Miyagi e Kesennuma, con saké da Ninki’ichi, Otokoyama, Hoyo e Urakasumi.

Per finire sono in programma due cene speciali, venerdì 26 e sabato 27, rara opportunità di assaggiare 12 tipi di saké combinati con un menù preparato dallo chef Takashi Kido, che ha affinato in Spagna le tecniche più moderne per poi aprire il ristorante fusion creativo KIDO-ism a Torino.

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[Redazione]