Alfred Kahn: la storia del padre della deregolamentazione aerea.
di Alda Valentini (alda.valentini@podiumnetwork.com)
Pensando che il turismo sia, in qualche modo, sempre esistito, si dimenticano, o perdono di vista, uomini che ne hanno segnato la storia. Personaggi che con il loro estro hanno saputo innovare e ideare strategie senza limiti di confini e di tempo.
Alfred Kahn era uno di questi.
Il 28 dicembre 2010, all’età di 93 anni, è scomparso Alfred Edward Kahn, il padre della deregolamentazione aerea.
Chi era Kahn?
Kahn fu un impavido economista, laureatosi a pieni voti all’età di 18 anni e in seguito insigne professore alla Cornell University, nonché baritono e appassionato di operette .
Un uomo lungimirante, umile d’animo e semplice di linguaggio, astuto provocatore, ironico e autoironico, un calcolatore alternativo, capace di scombussolare le più irremovibili idee degli economisti, dei politici e delle organizzazioni sindacali.
La sua filosofia economica
Egli non si definì mai un “esperto dell’industria aerea” tant’è che disse: “non distinguo la differenza da un aereo ad un altro” e aggiunse : “per me gli aerei sono solo costi marginali con le ali”.
Il professor Kahn spiegò ad una conferenza stampa il significato di “inflazione”: “L’inflazione è quella cosa che accade quando ognuno cerca di prendersi una fetta della torta, ma … non vi è abbastanza torta da spartirsi!”
Negli anni ’70 fu eletto dal Presidente Carter alla guida dell’allora “Civili Aeronautic Board” (CAB). L’obiettivo del Presidente degli Stati Uniti era quello di incentivare la crescita dell’economia attraverso una nuova filosofia economica.
Con la deregolamentazione, avvenuta nel 1978, Kahn sburocratizzò e spoliticizzò il sistema aereo americano, tracciando il profilo mondiale del traffico aereo e ispirando una vera e propria rivoluzione economica: “la deregolamentazione aerea deve trasmettere ai consumatori i benefici di un mercato liberalizzato, là dove la competizione è stabilita dal prezzo, dal servizio e non dal monopolio”.
E’ grazie a lui che le compagnie aeree iniziarono a smantellare i cartelli economici creati con la regolamentazione e, finalmente, a competere sul prezzo del biglietto aereo, con tariffe scontate, programmi per “frequent-flyer” ecc. preparando la strada alle odierne compagnie aeree low cost.
I proseliti della liberalizzazione aerea di Kahn si sono avuti anche nel ventennio successivo nel campo delle telecomunicazioni, trasporti pubblici, ferrovie, televisioni, servizi finanziari e altro ancora.
La deregolamentazione di un uomo
Kahn era noto non solo per quello che fece in campo economico, ma anche per come lo fece: il suo modo di fare informale e il suo senso dell’umorismo lo resero ancor più famoso.
Quando era presidente del CAB concesse interviste senza indossare le scarpe, con una gamba penzoloni dal bracciolo della vecchia sedia a dondolo nel suo ufficio, mostrando spavaldamente i suoi calzini.
Soffriva molto di mal di schiena, al punto tale da presiedere una volta ad una conferenza disteso sopra un tavolo di fronte ad un pubblico di 60 avvocati.
Questo era Kahn!
I simpatici effetti della “deregulation” aerea
Kahn con la deregolamentazione aerea lasciò molto le briglie sciolte alle compagnie, che poterono stabilire le proprie tariffe di volo, scegliere le proprie rotte con maggiore libertà rispetto alla governance precedente. Questo fece aumentare e diversificare anche il pubblico viaggiante, un tempo costituito solo da passeggeri che potevano permettersi un servizio di alto livello.
L’aneddoto più simpatico avvenne quando un amico scrisse a Kahn lamentandosi che, a causa della deregulation, l’aereo che aveva preso per Denver fosse pieno di persone e che fu costretto a sedere di fianco a un hippy. Kahn rispose prontamente all’amico: “Poiché non ho saputo niente dall’hippy, presumo che il disgusto non fosse reciproco”.
Un uomo pragmatico, arguto e diretto, questo era Kahn!