1°
Giorno: San Marino (Trekking 7 km circa)
Benvenuti
nell’antica terra della libertà! Si raggiungerà il centro storico percorrendo
“La Rupe del Monte Titano”, uno degli otto sentieri che fanno parte del
“Cammino del Titano”, {4 km di percorso,
dislivello 263 metri, difficoltà medio difficile, percorrenza 2h00 circa}
che collega Borgo Maggiore con il centro storico di San Marino. Il sentiero
offre panorami mozzafiato sulla riviera Adriatica ed è completamente immerso
nella natura del Monte Titano dichiarato nel 2008, assieme al centro storico di
San Marino, Patrimonio dell’Umanità. Si raggiungono così i 3 simboli della
Repubblica che per ordine lungo il sentiero sono la Terza Torre o Montale, poi
la Seconda Torre o Cesta e percorrendo il Passo delle Streghe, un ponte in
pietra scolpito sulla cresta della rupe, la Prima Torre o Guaita. Scendendo,
passando per i curati Orti Borghesi, si raggiungono la Basilica del Santo (o
Pieve), dove sono custodite le spoglia del Santo Marino, fondatore di questa
piccola repubblica, e a seguire il Palazzo Pubblico di San Marino o Palazzo del
Governo, sede dei principali organi istituzionali e amministrativi della
Repubblica. Continuando si scende verso la Cava dei Balestrieri, passando
davanti al Museo di Stato dove si trovano reperti archeologici e testimonianze
artistiche legate alla storia sammarinese, per raggiungere la Porta di San
Francesco o Porta del Paese, il punto di accesso vero e proprio del centro
storico. Da qui si prosegue verso la Porta della Rupe, antico accesso alle mura
della città, e si scende per la Costa dell’Arnella per poi ritrovarsi al punto
di partenza. Da qui merita una passeggiata fino al Sacello del Santo, il luogo
dove tutto ebbe inizio, infatti è proprio qui che si rifugiò Marino il quale
diede vita alla prima comunità della Repubblica. Nel 257 a.C. l’imperatore
Romano Diocleziano ordinò la ricostruzione della città di Ariminum e a questo
scopo chiamò artigiani da diverse parti dell’impero; secondo la leggenda, fu
così che due scalpellini esperti di nome Marino e Leone, provenienti dalla
Dalmazia, giunsero a Rimini e furono inviati sul Titano, dove vissero per 3
anni, per estrarre la pietra necessaria alla ricostruzione. Successivamente per
sfuggire alle persecuzioni cristiane, Leone si rifugiò nel Monte Feltro
fondando San Leo, mentre Marino sul Monte Titano, nel luogo che oggi chiamiamo
Sacello del Santo.
Curiosità: Dagli anni Novanta è tornato a San Marino
il “Falco Pellegrino” che ad oggi conta ben due famiglie nel territorio e, da
qualche anno, è tornato il lupo.
A destra della Pieve si trova la
“Chiesa di San Pietro”. Al suo interno si trovano due letti scavati nella
roccia dove secondo la tradizione riposavano Marino e Leo. Secondo la leggenda
furono Marino e Leo a scavare questi letti e chiunque vi si stenda è guarito
dalle malattie reumatiche.
All’interno del Palazzo Pubblico si
trova il mezzo busto di Abramo Lincoln. San Marino conferì la cittadinanza
onoraria sammarinese al presidente che abolì la schiavitù. Nella lettera di
ringraziamento ai Capitani Reggenti Lincoln usa le parole “ Great and good
friends” e continua scrivendo “Benchè il vostro dominio sia piccolo non di meno
il vostro stato è uno dei più onorati in tutta la storia”. Queste parole sono
ancora oggi molto care ai sammarinesi.
Nel 1897 a San Marino è stato
ritrovato il fossile di una balenottera chiamata TITANOCETUS SAMMARINENSIS
esemplare unico nel suo genere e vissuta circa 15 milioni di anni fa nel
territorio sammarinese quando era bagnato dal mare Adriatico.
Secondo la leggenda Marino e Leo si
lanciavano gli strumenti del mestiere da un monte all’altro.
2° Giorno: San Leo e Valmarecchia (Trekking 16 km circa)
In
questa giornata percorreremo l’anello Ponte Maria Maddalena - San Leo {16 km circa di percorso, dislivello 670 metri,
difficoltà medio-facile, percorrenza 5 ore circa. Segnavia: CAI 017/A - CAI95 -
CAI 017}. Si tratta un bellissimo percorso che parte da Ponte Maria
Maddalena e con il quale, passando per per Monte Fotogno e Tausano, si
raggiunge San Leo ammirando i paesaggi che hanno ispirato grandi artisti. San
Leo, definita da Umberto Eco “la città più bella d’Italia” sorge su un
imponente masso roccioso con pareti a strapiombo. All’interno del centro
storico di San Leo è possibile ammirare il Duomo dedicato a San Leone
(fondatore e patrono), la Torre Civica e la Pieve che, secondo la leggenda, fu
costruita dallo scalpellino Leone ed è il monumento più antico sia di San Leo
sia di tutto il Montefeltro; al suo interno nel piano sottostante la navata si
trovano la cripta e il sacello di San Leone. Da ogni punto del centro storico è
possibile ammirare la Fortezza, un forte naturale definito “un ammirevole punto
di incontro fra arte e natura”, e che per la sua posizione è stata a lungo
contesa nella storia per poi essere trasformata in carcere, ospitando famosi
personaggi come Felice Orsini e Cagliostro. Proseguendo il sentiero
naturalistico si arriva al Convento di Sant’Igne, (dal latino Ignis=fuoco,
luce) fondato da San Francesco d’Assisi, che secondo la leggenda si era perso
nel bosco e solo grazie ad un’apparizione luminosa, forse un fuoco, riuscì’ a
ritrovare la strada. All’interno è custodito un segmento del tronco dell’olmo
sotto il quale Francesco predicò a San Leo. L’Olmo di San Francesco è stato
abbattuto nel 1662 e sorgeva nel centro storico dove oggi si trova la fontana
classica. Continuando il sentiero da Sant’Igne
si torna al punto di partenza.
Curiosità: Da due punti panoramici di San Leo è
possibile ammirare i paesaggi dipinti dal pittore rinascimentale Piero della
Francesca nelle sue due famose opere “ritratto di Battista Sforza” e “San
Gerolamo devoto”.
San Leo è stata citata da Dante in un
canto del purgatorio della Divina Commedia.
La Fortezza di San Leo è stata
capitale del Regno Italico di Berengario II.
3°
Giorno: Ponte Verucchio - Montebello - Torriana (Trekking 16 km circa)
In questa giornata
percorreremo il percorso Ponte Verucchio - Montebello - Torriana {16 km circa di percorso, dislivello 393 metri,
difficoltà medio-alto, percorrenza 5 ore circa. Segnavia: CAI 03-03A}. Si
tratta di un percorso di interesse naturalistico e storico che offre
spettacolari vedute panoramiche. L’importanza naturalistica e ambientale di
Torriana e Montebello è confermata dal fatto che questa zona è stata
riconosciuta come SIC ( Sito di importanza comunitaria) e sempre in quest’area
è stata istituita un’Oasi di Protezione per la Fauna. Partendo dal parcheggio
di Ponte Verucchio ci si avvicina al fiume Marecchia dal quale l’intera Valle
prende il nome, per proseguire fino a Saiano. Il complesso di Saiano, composto
dalla chiesa, la canonica e la torre, merita sicuramente una visita. Il
Santuario, restaurato nel 1996, è da sempre meta di pellegrinaggi e luogo di
preghiera. La popolazione della Valmarecchia è molto affezionata al Santuario
che viene ricordato per le grazie ricevute legate alla siccità e alla
maternità. La torre cilindrica è stata per lungo tempo utilizzata come punto di
avvistamento e di guardia, permette infatti una triangolazione visiva fra
Verucchio, Saiano, Montebello e San Leo. Da Saiano proseguendo in direzione
Fontebuona si raggiunge Montebello, che domina la valle del Marecchia e
dell’Uso, per scoprire la sua storia e i suoi racconti fra realtà e mistero.
C’è una vecchia leggenda legata alla rocca che narra di un fantasma di una
bimba di 5 anni, di nome Guendalina, figlia del feudatario, scomparsa nei
sotterranei del castello per inseguire la sua palla. E' il 21 giugno 1375.
Nessuno riuscì mai a ritrovare né la bimba né la sua palla. La bimba si
chiamava Guendalina ed era albina; per paura dei pregiudizi della gente i
genitori decisero di tingergli i capelli, ma la tinta non riuscì e i capelli
della bimba divennero azzurri, da qui il soprannome “Azzurrina”.
Il sentiero
prosegue passando per Gessi e giungendo a Torriana. A differenza di Montebello,
oggi l’abitato di Torriana non coincide con il castello medioevale situato più
in alto. Nel paese è possibile ammirare “L’albero dell’acqua” opera del poeta e
sceneggiatore Tonino Guerra. Il castello di Torriana chiamato anche Castello
Scorticata aveva un grande valore strategico per la sua naturale posizione e
fungeva da fortezza che, assieme a quella di Verucchio, impediva il passaggio
nella valle. Sopra la Rocca è possibile raggiungere la torre, dalla quale si
gode di un eccezionale panorama a 360 gradi sui luoghi ai due lati del fiume
Marecchia. Da qui si prosegue verso il monte Borgelino che merita una sosta per
la vista panoramica per poi riprendere la strada verso il fondovalle e tornare
al punto di partenza.
Curiosità: La leggenda narra che quando la
Madonna di Saiano venne trasferita a Montebello, per miracolo venne più volte ritrovata a
Saiano.
Si narra che Azzurrina sia ancora nel
castello! Si dice che, ogni lustro, allo scadere del solstizio d’estate, si
senta un suono proveniente dai sotterranei del castello.
Nell’area di Torriana e Montebello si
trovano orchidee in abbondanza tra le quali “Ophris speculum,” una pianta rara
in Italia ad eccezione della Sicilia e Sardegna.
Secondo la leggenda nel 1304 nelle segrete della Rocca di Torriana venne
ucciso Giaciotto Malatesta, colui che aveva ucciso la moglie Francesca da
Rimini e il fratello Paolo, gli amanti.