1° Giorno: Loreto
- Ancona (Km. 30)
Visita al
Santuario della Santa Casa di Loreto, il principale luogo di culto della
regione. Al suo interno troviamo la Santa Casa, ossia una parte dell'abitazione
della Vergine Maria, che, secondo la tradizione, fu trasportata da Nazareth in
Italia dagli angeli, alla fine del '200.
Proseguimento
per Ancona, capoluogo di regione e di provincia. La città deve le origini del
proprio nome alla parola greca “ankon”, gomito, che appunto ricorda la
particolare morfologia della sua costa. Nel corso della visita guidata si
possono ammirare numerose chiese e palazzi di notevole interesse storico
artistico: la Cattedrale di S. Ciriaco, splendida basilica romanico-gotica
costruita sulle fondamenta di un tempio italico la Chiesa romanica di Santa
Maria della Piazza, i resti dell' anfiteatro romano, il trionfale Arco di
Traiano in fondo al porto, la Chiesa di San Francesco alle Scale e la Loggia
dei Mercanti in stile gotico fiorito veneziano, il Palazzo degli Anziani, la
Chiesa di San Domenico , i cinquecenteschi Palazzi Ferretti e Bosdari che
ospitano rispettivamente il Museo Archeologico delle Marche e la Pinacoteca
Comunale e l'ottocentesco Teatro delle Muse.
Cuore della città è la centralissima piazza Roma con la fontana dei
cavalli.
Curiosità A Loreto, la moda dei tatuaggi ha ben 500 anni, anche se con un
significato diverso. La tradizione vuole che
durante le crociate, i soldati si tatuassero i simboli religiosi della propria
fede per farsi riconoscere dagli “infedeli” e per garantirsi la sepoltura
ecclesiastica, all’epoca negata a chi soccombeva in battaglia e non
presentava simboli della propria religione. Il tatuaggio era quindi un marchio
di riconoscimento che rappresentava la cristianità. Allo stesso modo, i
pellegrini provenienti da ogni parte d’Europa si riunivano dopo il lungo
percorso di fede e si facevano imprimere sulla pelle il ricordo di tanto
ardore devozionale. In prossimità del santuario di Loreto, quindi, si trovavano
vari tatuatori, chiamati "marcatori". • A Loreto si svolge il rito del nastro azzurro
della Madonna. Si tratta di nastri lunghi circa un metro e mezzo che le suore,
dopo aver benedetto appoggiandoli alle mura della Santa Casa, porgono alle
donne in gravidanza o che desiderano avere un figlio, affinché se lo leghino
attorno alla pancia e preghino intensamente la Madonna. In questo modo saranno
benedette con una gravidanza serena o con una futura nascita.
2° Giorno: Ancona
- Urbania - Urbino - Corinaldo - Ancona (Km. 236)
Partenza
per Urbania, dove visiteremo la Chiesa dei Morti. La chiesa deve il suo nome ad
uno straordinario ritrovamento fatto al suo interno, 18 corpi perfettamente
conservati, naturalmente, senza processi antecedenti di mummificazione.
Proseguiremo
poi per Urbino, patrimonio mondiale dell’Unesco. La prima tappa della visita è
costituita dal Palazzo Ducale, un maestoso edificio di origini quattrocentesche
che con i suoi circa 300 ambienti è stato descritto già nel Cinquecento come
una “città in forma di palazzo”. Usciti dal palazzo si visita la Cattedrale. Si
termina la visita in Piazza della Repubblica.
Durante il
rientro ad Ancona, faremo una sosta a Corinaldo, sede del santuario dedicato a
Santa Maria Goretti, che qui nacque e visse fino all'età di 6 anni. Maria nasce
a Corinaldo il 16 ottobre 1890. Viste le condizioni di miseria, nel 1897 la sua
famiglia si trasferisce nella campagna romana per cercare lavoro. I Goretti
dividono la casa con i Serenelli, il padre e il figlio Alessandro. Quest'ultimo,
ventenne quando Maria ha 12 anni, tenta alcuni approcci con lei, che Maria
rifiuta per via della sua profonda fede in Dio. Il 5 luglio 1902, di fronte
all’ennesimo rifiuto di Maria, Alessandro la colpisce ripetutamente con un
punteruolo. Maria muore il giorno seguente, non prima di aver detto a sua mamma
di aver perdonato il suo assassino, il quale, dopo aver passato 27 anni in
carcere, incontra la madre di Maria e si riconcilia con lei.
Curiosità Per il forte valore simbolico della tumulazione delle spoglie
della mamma di Santa Maria Goretti e del suo aggressore all'interno della
chiesa di Corinaldo, nell'anno giubilare della misericordia il santuario è
stato chiamato "Casa del Perdono".
3° Giorno: Ancona
- Montefortino - Urbisaglia - Ancona (Km. 243)
Partenza
per Montefortino, dove visiteremo il santuario della Madonna dell'Ambro, il
secondo delle Marche per importanza. Il santuario sorge fra i Monti Sibillini,
a 650 metri di altezza, nel luogo in cui la Madonna, attorno all'anno mille,
apparve a una pastorella di nome Santina, sordomuta dalla nascita. In seguito a
questo episodio, Santina acquistò miracolosamente l'uso della parola.
Proseguimento
per Urbisaglia, dove ammireremo l'Abbazia di Chiaravalle di Fiastra, uno dei monumenti più importanti e meglio conservati in
Italia dell’architettura cistercense, testimonianza altissima della presenza
dei Cistercensi nelle Marche. Rientro ad Ancona.
Curiosità Il santuario della Madonna dell'Ambro è chiamato "la piccola
Lourdes dei Sibillini" per le somiglianze con il più famoso santuario
francese: entrambi sono ubicati in una valle in mezzo alle montagne, accanto ad
un fiume, ed in entrambi i luoghi la Madonna è apparsa a delle bambine.
4° Giorno: Ancona
- Osimo - Recanati - Rientro (Km. 40)
In
mattinata raggiungeremo Osimo, dove sorgono due importanti luoghi di culto. Il
primo è la Basilica di San Giuseppe da Copertino, il secondo luogo di culto è il Santuario della Beata Vergine
Addolorata di Campocavallo, meta di pellegrinaggio nota per l'immagine della
Madonna che vi è custodita, la quale, nel giorno del Corpus Domini del 1892,
lacrimò e mosse gli occhi. Questo evento si ripeté per quasi 10 anni
consecutivi.
Proseguimento per Recanati, città della poesia. Partiamo dal settecentesco
Palazzo Leopardi, casa natale del poeta, ancor oggi abitata dai suoi
discendenti e ubicata in piazza "Sabato del villaggio".. Di qui un
percorso segnalato conduce fino al Monte Tabor, il celebre "colle
dell'infinito" da cui si può ammirare un incantevole panorama. La chiesa
di Sant'Agostino: il suo campanile è la torre antica cantata nel Passero
solitario. Proseguendo si arriva in centro, Piazza Leopardi, dove alle spalle
del monumento dedicato al sommo poeta, sorge il Palazzo Comunale. Rientro al
proprio luogo d'origine.
Curiosità In segno di ringraziamento a San Giuseppe da Copertino, molti studenti hanno donatole loro tesi di laurea al santuario.