Dolomiti passo dopo passo 

3 Giorni

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1° Giorno: Trento – Val Di Fiemme – Val di Fassa
Arrivo a Trento, ai primi posti fra le città italiane per qualità della vita e dell’ambiente, ricca di arte e storia e luogo perfetto per iniziare a scoprire il Trentino. Fondata dalle popolazioni celtiche fu presa dai romani e nominata “Tridentum”. La dominazione austro-ungarica realizzò diverse opere come la costruzione della linea ferroviaria del Brennero. L’autonomia speciale ha contribuito a rendere Trento un importante centro amministrativo e commerciale. Visita di piazza del Duomo su cui si affacciano splendidi palazzi nobiliari affrescati come le “CaseCazuffi-Rella”. Qui sorge il romanicoDuomo di San Vigilio, in cui si tennero tutte le sedute formali del Concilio di Trento. Il Duomo, insieme al palazzo Pretorio e la merlata Torre Vanga del XIII sec. creano un complesso spettacolare che domina la piazza, ornata anche dalla settecentesca fontanadel Nettuno. Spettacolo per la vista è il Castello del Buonconsiglio, composto da una serie di edifici di epoca diversa e un tempo residenza dei vescovi di Trento, oggi ospita diversi musei. Proseguimento del tour attraverso la Val di Fiemme e… la “Foresta dei Violini”: qua gli abeti sono la materia prima per i maestri liutai, che da lungo tempo si recano fin qui da Cremona (patria del violino) per acquistare i legni più pregiati, trasformandoli poi in strumenti musicali di rara perfezione, da qui il nome per la foresta. Si racconta che fosse Stradivari in persona ad aggirarsi nella foresta di Paneveggio alla ricerca degli alberi più idonei alla costruzione dei suoi violini: abeti rossi plurisecolari il cui legno, grazie alla sua particolare capacità di "risonanza", era ideale per la costruzione delle casse armoniche che acquisivano il massimo della musicalità. Passaggio quindi a Canazei, uno dei luoghi più famosi delle Dolomiti situato nello splendido scenario del gruppo di Sella, del Sassolungo e della Marmolada. Con i suoi 1.465 metri di altezza sul livello del mare rientra tra i trenta comuni italiani più “alti”, è considerata la capitale degli sport sulla neve in Val di Fassa. Gli abitanti di Canazei vengono chiamati “Pazedins” in riferimento alla pazeida un recipiente di legno usato per fare la pasta dei cajoncìe , dei ravioli ripieni, un tempo uno dei piatti più gustosi e oggi pietanza tipica molto apprezzata. Per questo motivo, gli abitanti di Canazei erano visti come dei buon gustai. Sistemazione in hotel in zona Cavalese, cena e pernottamento.

2° Giorno: Passo Sella, Val Gardena e Lago di Carezza
Giornata dedicata all’escursione in pullman lungo uno dei percorsi più belli delle Dolomiti. PassoSella mette in comunicazione la Val di Fassa con la Val Gardena, uno fra i più celebri valichi delle Dolomiti, dominato dalle splendide Torri del Sella e dalla barriera delle Mesules: indimenticabile la veduta panoramica sul gruppo del Sassolungo. Il passo Sella è una delle mete più ambite dai ciclisti di tutto il mondo, è stato più volte scalato dal Giro d'Italia e rappresenta uno dei passi leggendari a cui sono legate le vicende agonistiche dei più forti ciclisti di tutte le epoche. Proseguimento per la Val Gardena con i pittoreschi centri di Selva di Valgardena, Santa Cristina; sosta per la visita di Ortisei, grazioso capoluogo situato in una conca di prati limitata da ampi boschi e rinomato per l’intaglio artistico e artigianale del legno. La valle è ufficialmente trilingue, e tutte le denominazioni sono riportate in italiano ladino e tedesco.   Ripresa del viaggio con sosta in ristorante per il pranzo. Le specialità gastronomiche di queste valli sono il frutto di una tradizione tramandata di generazione in generazione. Ancor oggi, vengono servite tipicità come i “Crafucins” (Schlutzkrapfen, ravioli ripieni di spinaci) o il “Puessl” (Schmarren di mele, una frittata dolce spezzettata). Irrinunciabile lo speck dell’Alto Adige, accompagnato da croccante Schüttelbrot e formaggio grigio (Graukäse) o di malga, con rapanelli, erba cipollina e cetrioli sottaceto.   Attraverso la Val d’Ega, la qui rete di sentieri nella natura incontaminata è di 500 km, si sale verso il Passo di Costalunga valico situato tra il gruppo del Latemar e quello del Catinaccio. In questi luoghi il cielo notturno è uno dei più belli d'Italia, perché l'inquinamento luminoso qui non esiste.   Lungo il percorso sosta per ammirare il suggestivo Lago di Carezza, conosciuto anche come il “Lago dell’Arcobaleno” che, circondato da fitte abetaie, rappresenta la classica “cartolina dolomitica” con le sue acque verdi azzurre in cui si riflette il grigio luminoso delle rocce a forma di canne d’organo del Latemar.

Leggenda: il lago di Carezza era abitato da una bellissima ninfa, e un mago di nome Masarè si innamorò perdutamente di lei. Per poterla conquistare, la strega Lanwerda gli suggerì di travestirsi da mercante di gioielli e di creare con le pietre preziose un arcobaleno dal Catinaccio al Latemar. Il mago seguì le indicazioni della strega, ma dimenticò il travestimento: al che la bellissima ninfa scoprì il tranello e scomparve per sempre nel lago. Fuori di sé, il mago gettò tutti i gioielli che formavano l'arcobaleno nello specchio d'acqua: per questa ragione, ancora oggi il lago risplende di mille colori.   Rientro in hotel per la cena e il pernottamento.

3° Giorno: Cavalese – Moena - Passo San Pellegrino – Belluno
Partenza per Belluno seguendo il percorso attraverso Moena, soprannominata la “fata delle  Dolomiti ”, esattamente al confine tra le valli di Fiemme e Fassa. Si segue il Passo San Pellegrino, importante stazione turistica con vista sul maestoso massiccio del Civetta e le interessanti località turistiche di Falcade e Agordo. Belluno, attraversata dal fiume Piave è la “porta delle Dolomiti” e al tempo stesso finestra aperta verso la pianura veneta; è circondata da una splendida corona di rilievi montuosi che la abbracciano tutta intorno, a sud con i dolci profili delle Prealpi del Nevegal, a nord con l’imponente monte Serva e le pareti rocciose del gruppo della Schiara. Le splendide Dolomiti Bellunesi sono state riconosciute Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Belluno presenta il tipico aspetto delle cittadine venete, con strade fiancheggiate da case gotiche e rinascimentali, spesso porticate, e piazze con fontane. Sulla piazza centrale il duomo intitolato a San Martino, il Palazzo dei Rettori e la torre civica. Nei pressi si trova la piazza del Mercato, circondata da edifici porticati del Rinascimento, con la bella fontana gotica di San Lucano. Da qui parte via Mezzaterra, l'asse principale del centro antico, fiancheggiata da edifici monumentali. Segnaliamo inoltre il Museo del 7° Reggimento Alpini, con sede nella caserma Salsa. Rientro a casa.