1° Giorno: Hévíz
La città
balneare di Hévíz, a 195 km. da Budapest e a 6 km. dal Balaton, è un
immenso complesso termale grazie alle acque benefiche del Lago Hévíz. E’
considerato il maggior lago naturale termale al mondo, creatosi dalle attività
vulcaniche, è un lago biologicamente ancora attivo. Il lago si estende su 4,4
ettari e riceve l’acqua da due sorgenti ricche di sostanze minerali che, grazie
alla loro grande portata (410 litri/secondo), l’acqua del lago si rinnova
completamente ogni 72 ore.
Curiosità: Secondo una antica leggenda la
Vergine, ascoltando la preghiera di una balia che chiedeva di guarire un
bambino paralitico, fece scaturire una sorgente. Grazie alla sua acqua calda ed
al fango il bambino guarì. La leggenda risale all’epoca romana ed il bimbo
menzionato è Flavio Theodosio, l’imperatore dell’Impero Romano Orientale
che riconobbe entro i confini del proprio impero il cristianesimo come
religione ufficiale.
2° Giorno: Hévíz - Keszthely - Kaposvár - Pécs (Km. 160)
Escursione
alla vicina città di Keszthely, la “spiaggia” dell’Ungheria, con il
Palazzo Festetics, in stile barocco e il Museo Balaton. Proseguimento per Kaposvár,
che, secondo la leggenda, fu fondata sopra 7 colline come Roma. Arrivo a Pécs,
visita del quartiere di Zsolnay, edificato sui terreni della famosa fabbrica di
ceramica di Vilmos Zsolnay, il ceramista più importante del Paese. Per questo
motivo la città vanta una moltitudine di facciate e tetti multicolori in
ceramica.
Curiosità: nel 1852 un pentolaio di Pécs, fondò
una fabbrica che produceva tubi idraulici, piatti di pietra, ceramiche per
edilizia con una tecnologia arretrata. Nel 1865 suo figlio Vilmos Zsolnay prese
in mano la gestione della manifattura vincendo premi prestigiosi alle
esposizioni mondiali di Vienna (1873) e di Parigi (1878).
3° Giorno: Pécs – Szeged (km. 190)
Vista di Pécs: la Piazza Szécheny Tér, dominata
dal principale santuario musulmano dell’Europa Centrale: la Moschea di Ghazi
Pasha Qasim. La Cattedrale romanica è l’emblema della città e della
perseveranza dei cristiani ungheresi durante i secoli. Oggi dedicata a San
Pietro e Paolo, fu soprannominata la “piccola basilica” da Papa Giovanni Paolo
II durante la sia visita in Ungheria. Nel pomeriggio partenza alla volta di Seghedino (Szeged), la terza città più grande dell’Ungheria, molto vicina alla
frontiera con la Serbia e la Romania. E’ conosciuta come la “Città del Sole”,
grazie alla grande quantità di ore di sole della quale gode durante l’anno. Le
principali attrazioni sono la Sinagoga in stile modernista, la Cattedrale e la
Torre Dömötör.
Piatto tipico da assaggiare: la zuppa di pesce “alla Seghedino”,
Halászlé in ungherese. Dal sapore forte e dal colore rosso intenso con carpa,
storione e luccio cucinati con cipolle, pomodori dolci e peperoni.
4° Giorno: Szeged - Kecskemét – Debrecen (Km. 275)
La città di Kecskemét si trova a metà strada tra Szeged e Budapest, il suo nome
deriva da ‘kecske’: capra e la sillaba “mét” significa camminata. E’ chiamata la “città delle campane” perché un balcone
del Municipio ha diverse campane di varie dimensioni. Allo scoccare dell’ora,
le campane suonano melodie popolari ungheresi. Alle 12:00 il suono si prolunga
per 10 minuti. Continuando la passeggiata incontriamo le quattro chiese,
appartenenti alle comunità religiose: cattolica, protestante, ebraica.
Curiosità alcolica: Kecskemét è un grande centro di
produzione e lavorazione della frutta, per questo ha diversi liquorifici che
distillano la ‘pálinka’, la “grappa” ungherese a base di frutta. La pálinka più
famosa e profumata della zona è di albicocca.
Si prosegue
verso Debrecen, la seconda città più
grande dell’Ungheria e per ben 2 volte capitale. Soprannominata “la Roma
calvinista” poiché nel 1538 divenne il centro del Calvinismo. Prima di arrivare
in centro, visita del Parco di Nagyerdei conosciuto anche come Parco della Grande Foresta con il suo meraviglioso
Giardino Botanico. Al confine del parco municipale si trova una sorgente
termale scoperta nel 1820, con acque curative dal color caramello per via dello
iodio che contengono.
Curiosità: nel centro di Debrecen si trova il Collegio Calvinista, noto come la “Scuola del paese” perché ha fornito
istruzione sia elementare che superiore a tutti, indipendentemente dallo status
sociale (figli di contadini, di artigiani, di nobili). Accadeva dunque che gli
studenti istruiti, al ritorno nei loro villaggi rurali, divenissero
indispensabili per la comunità, fondando altre scuole e diffondendo il sapere
acquisito e generando un importante sviluppo per il territorio.
5° Giorno: Debrecen - Hortobágy – Eger Szentendre – Budapest (Km.
315)
Tappa nella
Puszta di Hortobágy nell’omonimo Parco Nazionale, Patrimonio
dell’Umanità dell’Unesco da oltre 20 anni, per assistere allo spettacolo
equestre dei “Csikòs”, i mandriani a cavallo. A seguire, visita al Castello di Eger,
sorto per difendere la città dagli attacchi dei mongoli, simbolo della
resistenza ungherese prima delle orde conquistatrici ottomane. Nel 1552, meno
di 2.000 difensori, tra uomini, donne e bambini, per 5 settimane fecero fronte
a un esercito di 80.000 soldati che si vide costretto alla ritirata. A
testimonianza della multiculturalità della città, le due principali attrazioni
di Eger sono il Minareto ottomano,
di oltre 40 m. di altezza e la Cattedrale.
Proseguimento per Szentendre (Sant’Andrea), una delle città più
artistiche del paese. La sua popolarità crebbe nei primi anni ‘20 del XX
secolo, quando un gruppo di artisti particolarmente creativi vi si stabilì,
affascinati dalle peculiarità paesaggistiche e dalla tranquillità che il luogo
offriva.
Szentendre
si sviluppa attorno alla vibrante Piazza Fő Tér, circondata da caffè e
ristoranti in stile rétro, dalla quale si diramano acciottolate vie ricche di
musei, botteghe artigianali di tessuti e di specialità culinarie. Arrivo in
serata a Budapest e panoramica notturna della città dalla collina del
Castello, Várhegy in ungherese.
Curiosità:
la cittadina di Buda è nata qui nel
1200.
6° Giorno: Budapest
Visita
della capitale ungherese, “Gioiello del Danubio”, il risultato di tre città: Buda, Pest e Óbuda, unite dal Ponte delle Catene (il monumento
più fotografato della città) e da altri sette ponti. Il quartiere di Buda è
quello più romantico, Patrimonio dell’Umanità, è ricco di chiese, musei e
ospita il Palazzo Reale, altro simbolo della città, il Bastione dei
Pescatori e la Chiesa di Matyas. Nella parte nord sorge la città
vecchia, dall’aspetto medievale con stradine e vicoli suggestivi; una
piccola città nella città. Più giovanile e frizzante il quartiere di Pest, il
cuore moderno, innovativo e dal carattere creativo. Negozi alla moda, caffè
all’aperto, bancarelle, piazze suggestive sempre affollate e luoghi storici,
come Palazzo Gresham e il Palazzo del Parlamento. Il centro
storico di Budapest offre numerose bellezze storiche e artistiche di alto
valore: lungo Andrassy Utca si può visitare il Teatro dell’Opera per
procedere poi in direzione di Piazza degli Eroi e del City Park,
sede del Museo delle Belle Arti, del Castello Vajdahunyad e del Centro
Termale Széchenyi. Piatto tipico da assaggiare: Gulasch, il suo nome originale gulyás
deriva dall’usanza di una delle sette tribù nomadi di cucinare la zuppa nel
paiolo. Le varianti sono moltissime, ogni famiglia e ogni cuoco ha la sua
personale ricetta, ma sostanzialmente si tratta di una zuppa a base di carne di
manzo arricchita da patate, peperoni e strutto, insaporita dall’amata paprika.