1° Giorno: Genova
La storia di Genova comincia nel V secolo a.C., è stata una delle Repubbliche
Marinare, ha sempre affermato la sua indipendenza, oggi è uno dei centri
portuali di riferimento nazionale. Dal Medioevo al Barocco, dal Razionalismo alle
tracce Liberty,
dal Romanticismo al Neogotico. A Genova, stretta
tra mare e monti, si trovano testimonianze
architettoniche e artistiche di tutte le epoche: è una città
scenografica, ne è la prova la sua “Lanterna”,
da sempre il simbolo di Genova. Alta 77
metri, la storica torre sorge sui resti di una collina di 40 metri per cui si
trova a circa 177 metri sul livello del mare. La
città possiede uno dei centri storici medievali più estesi d’Europa, per questo
molti sono i siti
di interesse storico come il Castrum, il primo
insediamento urbano della città risalente al periodo dei Romani e degli
Etruschi; di gran valore il patrimonio architettonico con i famosi Palazzo Spinola e Palazzo
Ducale. La Casa di Cristoforo Colombo nel quartiere dei lanaioli; la Porta Soprana,
una delle porte d’ingresso alla città; la Chiesa
del Gesù e dei Santi Ambrogio e Andrea, con le opere del Rubens; la Cattedrale di San Lorenzo, il più
importante luogo di culto della città. Nel Porto
Antico di Genova si trovano: l’Acquario, una grande attrazione
per i visitatori di tutte le età; la Biosfera, la bolla in acciaio
e vetro sull’acqua progettata da Renzo Piano che riproduce al suo interno un
ambiente tropicale; Galata, il più grande ed innovativo museo
marittimo del Mediterraneo; il Bigo sempre di Renzo Piano, una
struttura metallica somigliante ad una gru che si staglia sul mare dotata di
ascensore panoramico divenuta uno dei simboli della città.
2 suggerimenti culinari:
per
un buon pesto alla genovese, non bisogna mai
pestare con forza le foglioline del basilico, ma ruotare dolcemente il pestello
lungo le pareti del mortaio, in modo da stracciarle senza tranciarle. La
lavorazione deve svolgersi a temperatura ambiente e non dilungarsi troppo, per
evitare l’ossidazione che altera sapore e colore del basilico.
2° Giorno: Cinque Terre
Le Cinque
Terre sono la parte naturale più incontaminata e affascinante della
Liguria e della costa Tirrenica. Riomaggiore, Manarola, Corniglia,
Monterosso e Vernazza sono i 5 borghi sospesi tra mare e terra che
danno vita a questo incantevole Parco Nazionale.
Imbarco da La Spezia e arrivo
a Riomaggiore, un paese che sembra un presepe con tutte le sue casette colorate
costruite in verticale. La Via dell’Amore è il percorso scavato nella roccia più famoso e
spettacolare, una passeggiata lunga 1 km. percorribile in circa 30 minuti, accessibile
a tutti e che porta a Manarola,
il regno di ulivi e vitigni, scenografico paese su di uno sperone a picco sul
mare, considerato gioiello urbanistico ricco di tipiche case-torri in stile
genovese. Gli storici ritengono che il nome Manarola, faccia riferimento ad un antico magna
Roea, ovvero magna rota, una grande ruota di un mulino ad acqua. Si
riparte in battello per arrivare a Monterosso
al Mare, il borgo più grande delle Cinque Terre vanta importanti monumenti
come la Chiesa di San Giovanni Battista di fronte alla quale sorgeva il
medievale Palazzo del Podestà. Sul colle dei Cappuccini, il Castello e il Monastero
la cui chiesa intitolata a San Francesco, contiene opere d’arte d’inestimabile
valore. Monterosso
al Mare, è la terra che Eugenio Montale ha tanto amato: qui il premio Nobel ci trascorreva l’estate e al riguardo
scriveva “paese
roccioso e austero, asilo di pescatori e contadini“.
Partenza per Vernazza, borgo medievale con atmosfere
magiche: vicoletti
misteriosi ed enigmatici, nascosti dalle piccole e graziose casette rosse,
gialle e rosa e per questo da molti considerata la più suggestiva delle Cinque
Terre con il suo monumento storico di maggior rilievo la
Chiesa in stile romanico-genovese di Santa Margherita di
Antiochia.
Proseguimento per Portovenere, una
delle perle del levante ligure che non smentisce il nome che porta. E’ famosa
per l’imponente Castello Doria, le case variopinte, le ripide scalinate che
scendono verso il mare e le numerose grotte marine. Imbarco per il rientro a La
Spezia.
3°
Giorno: San Fruttuoso – Portofino - Santa
Margherita Ligure
Imbarco da Camogli per San Fruttuoso per ammirare la splendida
Abbazia risalente all’anno 1000 e la Torre dei Doria. La leggenda, narra che il Vescovo Fruttuoso, morto
sul rogo, apparve in sogno a 5 monaci e indicò loro il punto sulla costa
ligure, in cui dovevano essere sepolti i suoi resti. Il luogo in questione era riconoscibile
per 3 segni: un drago feroce, una caverna e una limpida fonte d’acqua. I
monaci, guidati da un angelo, arrivarono sugli scogli di Capodimonte, dove trovarono il drago, che fu affrontato e
annientato dall’angelo, e gli altri due segni predetti.
Partenza per Portofino, piccolo borgo perla del
turismo di élite, ha mantenuto il suo aspetto tipico marinaro con il suo
porticciolo con yacht incredibili da tutto il mondo.
Proseguimento
per Santa Margherita Ligure per una passeggiata
sul lungomare e una degustazione del pesto in un laboratorio
artigianale. Importante porto peschereccio, Santa Margherita è
conosciuta
anche per i suoi gamberoni rossi, serviti nei migliori ristoranti della
zona.
4°
Giorno: Lerici - La Spezia
Lerici, affacciata
sul golfo dei Poeti si presenta adagiata in una piccola baia dominata dalla
collina sulla quale svetta il Castello Medievale. Come ogni Castello che si
rispetti, ospita il suo buon fantasma. Si tratta di Maddalena di Carlo, detta
Madì, gestore dell'Ostello della Gioventù dal 1949 fino alla metà degli anni
'70, era danzatrice, cartomante, e sapeva “parlare” con i piccioni ed i
gabbiani che frequentavano la terrazza. C’è chi dice di averla vista danzare di
notte, sulla torre. La Spezia è una città che profuma di mare e che, sul
mare, ha costruito la sua stessa essenza: seconda
città più grande della Liguria, secondo porto militare più grande d’Italia. Perché
è chiamato “Golfo dei Poeti” la baia di La Spezia? Questo
soprannome deriva soprattutto dal fatto che nel corso dei secoli molti poeti,
scrittori ed artisti hanno trascorso periodi di residenza nei borghi del golfo,
folgorati dalla bellezza di questo “anfiteatro d’acqua”. Ne citiamo solo
alcuni: Mary Shelley, autrice del romanzo gotico “Frankenstein”, lord George
Byron, Charles Dickens, Virginia Wolf, Francesco Petrarca,
,
Eugenio Montale, Indro Montanelli.
E per
concludere in bellezza: tre grandi della
letteratura italiana del Trecento, Dante, Petrarca e Boccaccio, citano Lerici
nelle loro opere. Sandro Botticelli a Fezzano incontrò Simonetta Vespucci, musa
ispiratrice per la sua opera “La Nascita di Venere”.