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        Proposte di Business Valle D’Aosta
                                                  2° Giorno: Aosta e Fénis               glie in bocca lasciando un meraviglioso sapore di
                      Valle d’Aosta               Visita nel centro storico pedonale della  Roma   montagna, tra cioccolato, panna, mandorle, Qual
                                                                                         è il vino giusto per accompagnare questa preliba-
                                                  delle Alpi, Aosta, con le principali testimonianze
                   fra Valli e Castelli           romane e medievali: Arco di Augusto, Collegiata   tezza? Dalla Valle d’Aosta consigliano lo Chamba-
                                                                                         ve Muscat, da bere freschissimo.
                                                  e Chiostro di Sant’Orso, Porta Praetoria, Teatro
                          4 giorni                Romano, Criptoportico Forense, Municipio, Hotel
                                                  des Etats.                             4° Giorno: Val d’Ayas
                                                  Curiosità: la più piccola regione d’Italia possiede   Da Verres, risalita della Val d’Ayas, stupenda val-
            1° Giorno: Forte di Bard e Castello di Issogne  una  particolare  identità  linguistica:  la  maggior   lata ai piedi del Monte Rosa, disseminata di vil-
            Bard lo si riconosce subito dalla fiabesca fortezza   parte degli abitanti è bilingue, ossia, oltre all’ita-  laggi Walser con tradizionali abitazioni in legno.
            che domina dall’alto il borgo, situato presso una   liano parlano anche il patois, un dialetto che de-  Curiosità: i Walser (abitante del canton Vallese)
            gola nel punto in cui la valle della Dora Baltea toc-  riva dal franco-provenzale. Il patois è una lingua   sono una popolazione di origine germanica che
            ca il suo punto più stretto. Bard il paese più picco-  molto vicina al francese. Quest’ultima viene ad-  abita  le  regioni  alpine  attorno  al  massiccio  del
            lo della Valle d’Aosta, qui vivono poco più di 130   dirittura  insegnata  alle  scuole  e  usata,  insieme   Monte  Rosa.  Definiscono  la  loro  parlata  “Tit-
            persone ed è uno borghi più belli d’Italia. Salita al   all’italiano, nei documenti ufficiali.  sch”, termine imparentato con la parola italiana
            Forte con ascensori panoramici, ripercorrendo il   Spostamento a Fenis e salita a piedi al Castello   “tedesco”. I villaggi Walser in Val d’Aosta sono
            famoso assedio napoleonico. Il Forte ha ospitato   trecentesco: posto su  una  porzione di  territo-  piccolissimi gruppi di poche case isolate sulle
            tra le sue possenti mura medievali oltre a Napo-  rio  priva  di  difese  naturali,  unisce  ai  caratteri   pendici ripide. Colpiscono per la loro bellezza:
            leone anche Camillo Benso Conte di Cavour. Oggi   della  fortificazione  quelli  della  residenza  signo-  antiche case di pietra e legno, coperte nella
            è sede di un interessantissimo Museo delle Alpi   rile.  Esternamente  è  uno  dei  massimi  esempi   parte alta da graticci nati per far seccare il fie-
            in cui, grazie a moderne tecnologie audiovisive,   dell’architettura  militare  medievale,  con  torri  e   no e spesso decorati con fiori colorati; fonta-
            sono descritte le Alpi in tutti i suoi aspetti fisici,   mura merlate. All’interno è una raffinata dimora   ne con grandi vasche; forni all’aperto, muri a
            geologici,  naturalistici,  geografici,  climatici.  Una   quattrocentesca.   secco e sentieri stretti che passano tra le case.
            seconda  parte  affronta  i  temi  legati  al  popola-                       Lungo la salita i Castelli di Verres e di Graines,
            mento della montagna, dalla preistoria ai giorni   Visita alla piccola Distilleria di montagna “La Val-  abbarbicati su ripide alture. Visita al villaggio di
            nostri,  mostrando  gli  adattamenti  culturali  e  le   dotaine”, con lo storico e monumentale Alambic-  Antagnod, tra baite in legno dai tetti aguzzi, pit-
            strategie che l’uomo ha adottato per vivere in un   co.                      toreschi rustici e strade delimitate da bassi stec-
            ambiente ostile. Dopo il pranzo, visita al Castello                          cati, spicca la Chiesa di Saint Martin de Tours che
            di Issogne, miracolosamente conservato, è uno   Curiosità: le erbe alpine  che crescono  a quote   conserva un ricco altare barocco, e… vista super-
            dei capolavori del medioevo valdostano. Entran-  prossime ai ghiacciai perenni, custodiscono, oltre   ba sui ghiacciai del Monte Rosa. Rientro dal pa-
            do nel palazzo ci si trova nel cortile, attorniato da
            edifici sulle cui pareti sono ritratti gli stemmi del   alle  notorie  proprietà  terapeutiche,  le  essenze   noramico valico alpino Col de Joux e discesa con
            casato Challant, oltrepassata la fontana del melo-  particolari (artemisia glacialis e artemisia weber)   sosta all’antica chiesetta romanica di Moron. Bre-
            grano si prosegue verso l’androne decorato dalle   di un distillato tipicamente valdostano: il génépy,   ve visita alla piccola cittadina di Saint-Vincent.
            pregevoli lunette. Si procede alla visita dell’inter-  il cui aspetto giallo verdolino e il cui gusto pieno e
            no del castello: la sala da pranzo, la cucina e la   amarognolo derivano proprio da queste essenze,   Curiosità: Saint-Vincent è frequentata come lo-
            sala baronale, le pareti affrescate con paesaggi,   raccolte con parsimonia e poi selezionate ed es-  calità termale sin dall’ottocento quando accolse
            scene di caccia ed il Giudizio di Paride; al 1° piano   siccate con meticolosità certosina.   anche personaggi illustri come Giosué Carducci e
            la cappella, dalle volte a ogiva, con affreschi alle                         Silvio Pellico. Le sue acque, scoperte da Jean-Bap-
            pareti e l’altare gotico in legno intagliato e dora-  3° Giorno: Cogne       tiste Perret, nel 1770 hanno effetti benefici per la
            to; al 2° piano, la stanza detta “del re di Francia”,   In prossimità del villaggio di Pont d’Ael, situato   pelle e proprietà curative per i disturbi del fegato,
            con il soffitto a cassettoni decorato da gigli.   sulla destra della strada che da Aymavilles con-  dello stomaco e dell’intestino.
            Sosta ad  Arnad, borgo  di  montagna secolare   duce a Cogne, sorge il Ponte-acquedotto romano   Spostamento  al  Castello  di  Ussel, sul  versante
            dove antichi segreti si tramandano di generazio-  Pondel sul torrente Grand-Eyvia. Si tratta di una   opposto  della  Valle, su  un  evidente e scosceso
            ne in generazione, per la visita al salumificio, de-  grandiosa opera in muratura e blocchi di pietra   promontorio. Il Castello di Ussel rappresenta una
            gustazione del Lardo di Arnad.        da taglio, alta circa 56 m. e lunga più di 50. I lavori   svolta nell’architettura militare valdostana, siamo
                                                  di restauro e valorizzazione consentono oggi un   infatti in presenza del primo esempio in Valle d’A-
            Curiosità: L’ultimo fine settimana di agosto si fe-  percorso  ad  anello  emozionante con  passaggio   osta di castello monoblocco, ultima fase evoluti-
            steggia ad Arnad la celebre festa del “Valle d’A-  sul ponte risalendo a ritroso rispetto all’origina-  va del castello medievale, che segna il passaggio
            osta  Lard  d’Arnad  D.O.P.“,  una  tradizione  che  si   rio senso di scorrimento dell’acqua e ritorno con   tra il contemporaneo castello di Fénis e le rigide
            ripete da quasi 50 anni e che richiama ogni anno   passaggio interno di 50 m. su lastre di vetro che   forme di Verrès. Il castello venne utilizzato come
            diverse decine di migliaia di turisti.   permettono di apprezzare la poderosa opera. Il   prigione, fino al completo abbandono.
                                                  sito è accessibile con difficoltà a persone disabili
                                                  per la presenza di barriere architettoniche.  Curiosità: nel 1983 il barone Marcel Bich, dopo
                                                  Proseguimento per  Valnontey,  nel cuore  del   aver acquistato il castello dalla famiglia Passerin
                                                  Parco Nazionale del Gran Paradiso con visita al   d’Entrèves, lo donò alla Regione autonoma Valle
                                                  Giardino Botanico Alpino Paradisia. Facile escur-  d’Aosta, che lo ristrutturò. Marcel Bich, la cui fa-
                                                  sione nel fondo  valle, ai piedi  dei ghiacciai  del   miglia era originaria della Valtournenche, era un
                                                  Gran Paradiso, alla scoperta dell’ambiente alpino   famoso industriale francese con un innato fiuto
                                                  alla ricerca di stambecchi, camosci e marmotte,   per gli affari: dopo aver comprato il brevetto della
    102                                           cercando  di  vedere  volteggiare  qualche  aquila.   penna a sfera dal suo inventore Birò, la migliorò e
                                                                                         la diffuse in tutto il mondo con il nome di BIC. Il
                                                  Spostamento fino a Lillaz per una breve passeg-
                                                  giata alle famose cascate di Lillaz che, con tre salti   suo legame con la terra di origine ha permesso a
                                                  d’acqua del torrente Urtier per complessivi metri   noi oggi di poter apprezzare uno dei gioielli della
                                                  150 di altezza, è unica nel suo genere. Visita al   storia millenaria della Valle d’Aosta, restituito in
                                                  paese di Cogne, bellissimo villaggio alpino, con   tutto il suo splendore.
                                                  negozi e l’interessante atelier dei pizzi al tombo-
                                                  lo, lavorazione tradizionale di Cogne. Visita alla
                                                  chiesa parrocchiale, giro in paese e immancabile
                                                  foto alla fontana di ferro del 1800, classica carto-
                                                  lina di Cogne.

                                                  Curiosità: la Crema di Cogne è un tipico dessert
                                          Aosta   valdostano, una delizia per il palato, che si scio-
                                          Cultura - Leisure - City Break
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