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Proposte di Business Umbria
Visita con video esplicativo e degustazione di olio con ricco portale scolpito (1201);
extravergine di oliva macinato a pietra presso il Palazzo Orfini, dove nel 1472 venne stampata la
I Borghi più belli dell’Umbria Frantoio di Spello. Sistemazione in hotel, cena e prima edizione della Divina Commedia.
3 giorni pernottamento. Vicino, l’Oratorio della Nunziatella, pregevole
esempio di architettura rinascimentale con affre-
2° Giorno: Montefalco e Foligno (km. 30) schi del Perugino (1507).
Partenza per Montefalco, uno dei Borghi più Belli
1° Giorno: Spello d’Italia, chiamato, per la sua incantevole posizio-
Arrivo nella “Splendidissima Colonia Julia”, chia- ne, “Ringhiera dell’Umbria”. Curiosità da non perdere: l’opera di Gino de Do-
mata così dall’Imperatore romano Augusto. Spel- minicis “Calamita Cosmica”, un’impressionante
lo è sinonimo di “Infiorate”, vere e proprie opere Coccorone in Montefalco: la leggenda popolare scultura raffigurante uno scheletro umano di 24
d’arte realizzate ogni anno per il “Corpus Domini” metri adagiato all’interno della Chiesa della SS
dai cittadini del borgo, usando soltanto petali di legata al nome di Montefalco è quella in cui si Trinità. Lo scheletro è steso sulla schiena e regge
fiori. narra della fuga dei falchi tanto amati dal giovane un’asta di ferro dorata in equilibrio sull’ultima fa-
La visita guidata di quello che è uno dei Borghi Federico II Questi scelsero Coccorone per posar- lange del dito medio della mano destra. L’asta
più Belli d’Italia, inizia dai resti romanici della cin- si. Gli abitanti del Paese presero i falchi per ripor- rappresenta la calamita che mette in contatto lo
ta muraria, molto più ampia in passato di quanto tarli a Federico II, con la richiesta di non attaccare
possiamo ammirare oggi, attestano la grandezza il loro paese. Questi, acconsentendo, decise di scheletro con il mondo cosmico.
che ebbe la città. Da cui si trovano le porte di ac- ribattezzare Coccorone col nome di MonteFalco. Da vedere anche la Chiesa di San Francesco, che
cesso: la Porta Consolare (da Piazza del Mercato) Dalle mura storiche del borgo è possibile ammi- conserva i resti della Beata Angela da Foligno, ce-
è l’ingresso principale, in calcare del Subasio, con rare la valle umbra da Spoleto ad Assisi. Visita del lebre mistica e maestra di teologia. Tra i palazzi
torre quadrata medievale e tre statue marmoree. borgo ed ingresso al Museo di S. Francesco, “scri- signorili Palazzo Candiotti, sede dell’Ente Giostra
Porta Urbica (da via Roma), Porta Venere con le gno” degli affreschi di Benozzo Gozzoli. Patria di della Quintana.
due Torri di Properzio dodecagonali. Nella Col- uno dei migliori vini Umbri, strutturato, rosso La gara, uno dei Tornei più antichi d’Italia, vanta
legiata di Santa Maria Maggiore, con la celebre rubino, intenso e straordinariamente longevo: il ben due edizioni ogni anno, una a giugno e una
Cappella Baglioni dal pavimento maiolicato di Sagrantino. Partenza per la Cantina Vinicola, vi- a settembre, in cui cavalli e cavalieri si sfidano in
Deruta e gli affreschi del “Pinturicchio” con il sita della cantina e della produzione del vino au-
suo autoritratto (la finestrella con la grata dipin- toctono. Pranzo in cantina con degustazione di 4 una singolare corsa all’anello.
ta sulla parte destra dell’Annunciazione, sotto la Vini di Montefalco. Cena Barocca presso una Taverna del Centro Sto-
mensola). Il vitigno Sagrantino dimora qui da tempo imme- rico con tavolo Imperiale a lume di candela ed ac-
Ai pilastri del presbiterio figurano anche due af- coglienza in costumi storici. Un nobile racconterà
freschi del “Perugino”. more, tanto che la coltivazione si fa risalire ai pri- le abitudini Secentesche e spiegherà la Giostra
Nella chiesa francescana di Sant’Andrea, un af- mi frati francescani che lo utilizzavano, come si della Quintana. Danze barocche e brevi spettacoli
fresco di “Dono Doni” del 1565, un Crocifisso su evince dal nome, per i “sacramenti”. teatrali di intrattenimento.
tavola di scuola giottesca e l’opera più visitata di Nel pomeriggio si prosegue la visita a Foligno, Rientro in hotel per il pernottamento.
Spello: la pala d’altare con la Madonna col bam- centro della cultura Umbra tra classico e moder-
bino in trono del “Pinturicchio”. no. Il centro storico conserva edifici religiosi e 3° Giorno: Foligno - Bevagna (km. 10)
Ingresso alla Pinacoteca ed alla cappella che ospi- palazzi signorili di assoluto pregio. In Piazza della Partenza per Bevagna, uno dei pochi borghi ad
ta magnifiche opere, qui è esposta anche l’urna Repubblica, fulcro della vita sociale e civile già dal aver mantenuto intatto il suo assetto urbanistico
di San Felice contenente le reliquie del Santo Medioevo, si affacciano: il neoclassico Palazzo medievale e per questo essere uno dei Borghi più
patrono di Spello. Comunale; Palazzo Trinci, oggi Museo della Cit- Belli d’Italia.
Fra i 350 e i 650 metri sul livello del mare, con il tà, conserva splendidi affreschi quattrocenteschi, Un tempo nota per le tele pregiate che vi si pro-
sostegno “dei pittorici muretti a secco”, si esten- alcuni dei quali attribuiti a Gentile da Fabriano; ducevano, tanto da essere chiamate “bevagne”.
dono circa 400 ettari di terreno coltivato ad ulivi. il Duomo, dedicato al santo patrono Feliciano,
Passeggiata intorno alla cinta muraria, ingres-
so da una delle porte medievali ancora ottima-
mente conservate. Piazza Filippo Silvestri su cui
si affacciano il gotico Palazzo dei Consoli posto
singolarmente in obliquo rispetto agli assi viari,
le chiese romaniche di San Silvestro (1100 d.C) e
di San Michele Arcangelo (1100 d.C). Corso Mat-
teotti, Via Crescimbeni, il Tempio Romano (II sec.
d.C.), Piazza Garibaldi con Porta Cannara. Scen-
dendo, in prossimità del tempio romano, sulla
stradina a ciottolato che scende sulla sinistra,
troviamo le sale che ospitano i resti delle terme
romane (II sec. d.C.), con mosaici a grosse tessere
bianche e nere che raffigurano tipici soggetti che
166 attingono al repertorio mitologico ed ornamen-
tale di tipo marino: tritone ed ippocampo, polipi,
delfini, aragoste.
La più importante manifestazione storica di Beva-
gna si tiene nell’ultima decade di giugno: “il Mer-
cato delle Gaite”. In questa occasione, personaggi
in costume ripropongono antichi mestieri lungo
vicoli e ambienti caratteristici, con degustazione
di antichi sapori medievali e presentazione delle
Spello produzioni artigianali tipiche.
Rientro a casa.
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