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Tuscia: Terra di vini, 3° Giorno: Viterbo - Marta - Capodimonte servano prodotti alimentari. Da qui poi andremo
Viterbo (Km. 50)
a Blera, antico borgo di origini etrusche, che man-
di nocciole, di uliveti… Partenza per Marta, piccolo borgo di origini etru- tiene anch’esso la sua struttura tipica medievale.
Nel pomeriggio torneremo a Viterbo. Percorrere-
sche, affacciato sul Lago di Bolsena. Faremo una
e di terme passeggiata sul suo lungolago e nel centro sto- mo le vie del suggestivo quartiere San Pellegrino,
5 giorni rico, dove si trova la Torre dell’Orologio. Ci diri- arrivando poi al Colle del Duomo, dove si trova
la Cattedrale di San Lorenzo e il Palazzo dei Papi,
geremo poi a Capodimonte. La cittadina è nota
1° Giorno: Arrivo a Viterbo per la famosa Rocca Farnese, a pianta ottagonale, oggi sede vescovile.
All’ora prevista, arrivo nella splendida città me- che domina il promontorio sul lago. Fa parte del
dievale di Viterbo. territorio comunale anche l’Isola Bisentina, che è Curiosità: Il nome Viterbo viene dal latino Vetus
possibile raggiungere con un servizio di motosca- Urbs, la città vecchia in italiano. La città sorge su
2° Giorno: Viterbo - Castiglione in Teverina - fi. Rientro a Viterbo. quattro colli tufacei, dove in epoca etrusca sorge-
vano le cittadine di Fanum, Arbanum, Vetulonia e
Montefiascone - Viterbo (Km. 85) Longula, che oggi fanno parte dello stemma cit-
Lasciamo Viterbo per dirigerci verso Castiglione Curiosità: A Marta è possibile degustare il suo tadino, sotto la sigla FAVL, insieme al leone, sim-
in Teverina. Visiteremo il borgo, arroccato su uno vino, la Cannaiola. Nel mese di agosto, infatti, bolo della città. La data più importante per ogni
sperone roccioso che domina la Valle del Tevere, viene organizzata una festa proprio in suo onore. viterbese è il 3 settembre, durante la cui nottata
Esistono due teorie sull’origine del nome: c’è chi
e il Museo del Vino e delle Scienze Agroalimenta- ritiene si riferisca ai dies caniculares, ossia i gior- avviene il trasporto della Macchina di Santa Rosa.
ri, all’interno delle ex cantine Vaselli. La giornata ni più caldi in cui le uve prendono un colore ne- Si tratta di un baldacchino trionfale illuminato da
proseguirà con la visita di Montefiascone, famosa ro-violaceo, e chi invece venga da canna, poiché candele e led, sulla cui punta si trova Santa Rosa,
anch’essa per la produzione di ottimi vini, bianchi in passato i vigneti venivano sostenuti da canne, protettrice della città, che svetta tra i tetti; è alto
e rossi. Faremo una passeggiata nel suo centro trovandosi in territorio lacustre. Perché non fer- circa 30 metri, con un peso di 51 quintali, distri-
storico, fino ad arrivare alla Rocca dei Papi, per marsi ad assaporare un buon menù di pesce di buiti sulle spalle di 100 uomini, chiamati Facchini
poi affacciarci dal belvedere ed ammirare il pa- lago al ristorante Il Pirata? Si trova proprio sulle di Santa Rosa. La Macchina attraversa il centro di
esaggio del lago di Bolsena con le sue due isole. rive del Lago di Bolsena e da qui si può approfitta- Viterbo, per un percorso di circa 1,2 km, per ter-
Rientro in hotel. re di una meravigliosa vista, sgranocchiando una minare la corsa (l’ultima parte più difficile in sa-
frittura di latterino oppure gustando il coregone lita) davanti al Santuario della Santa. Dal 2013, è
Curiosità: La cittadina di Castiglione in Teverina al cartoccio. entrata a far parte dei Beni Immobili dell’Unesco.
fa parte della Associazione Nazionale “Città del
Vino”Il MUVIS “Museo del Vino e delle Scienze 5° Giorno: Viterbo - Caprarola - Viterbo (Km. 46)
Agroalimentari” è il più grande museo d’Europa Raggiungeremo Caprarola, cittadina dei Monti
nel suo genere, con 2000 m² di spazi espositivi. Cimini. La domina il bellissimo Palazzo Farnese,
Il museo è stato realizzato all’interno del com- il cui interno è una collezione di magnifiche pit-
plesso produttivo dei Conti Vaselli, una canti- ture ed opere architettoniche. Saremo ospiti di
na distribuita su 5 piani. Scendendo al piano -4, una delle aziende produttrici di nocciole della
all’interno della così detta Cattedrale, si rimane zona. Nel pomeriggio ci attenderà un po’ di relax
sbalorditi di fronte alle gigantesche botti del presso le terme. Il Viterbese è zona vulcanica ed
diametro di tre metri.A Montefiascone merita è proprio qui che si trovano piscine termali libere
fare una piccola sosta in una cantina vinicola e (gestite dai comuni o da enti privati per la ma-
degustare i suoi famosi vini, prodotti da vitigni nutenzione giornaliera) oppure poli termali-al-
coltivati lungo le sponde del Lago di Bolsena. Da
non perdere il vino Est! Est!! Est!!!, vino bianco berghieri, dove si può approfittare del beneficio
D.O.P. La leggenda vuole che nell’anno 1111 il ve- delle acque sulfuree, già note in epoca romana.
scovo Johannes Defuk, al seguito di Enrico V di
Germania (il quale stava raggiungendo Roma con Curiosità: Sai che le nocciole dei Monti Cimini
il suo esercito per ricevere dal papa Pasquale II la vengono usate per la produzione della crema
corona di Imperatore del Sacro Romano Impero), spalmabile più amata e imitata al mondo!? Eh
fosse un buon intenditore di vini. Durante il cam- già, la nocciola romana, tipica del viterbese e
mino, era alla ricerca di nuovi sapori da gustare, dei Monti Sabatini (tra le province di Viterbo e
così da mandare in avanscoperta Martino, il suo Roma), è usata per la produzione della mitica
coppiere. Ogni qualvolta veniva trovato un buon Nutella. Il Palazzo Farnese è un gioiello archi-
vino, il servo doveva scrivere sulla porta della tettonico tardo-rinascimentale e non solo. Qui
locanda “Est”, abbreviazione di “Est bonum”. Se hanno lavorato i maggiori architetti e artisti del
il vino fosse stato particolarmente buono, allora 1500, da Antonio da Sangallo ai fratelli Zuccari.
la sigla veniva rafforzata in “Est Est”. Arrivato a Da non perdere è la Sala del Mappamondo, si re-
Montefiascone, Martino trovò un vino eccezio- sta incantati di fronte alla riproduzione perfetta
nalmente buono, tanto da definirlo “Est! Est!! Tuscia dei continenti (ma attenzione: manca l’Oceania,
40 Est!!!”. Sembra proprio che Defuk, una volta arri- non ancora scoperta all’epoca del dipinto). Prima
vato in paese, decise di rimanerci tre giorni prima di lasciare la Tuscia, in uno dei ristorantini del
di arrivare a Roma, per degustarsi questo vino, 4° Giorno: Viterbo - Vetralla - Blera - Viterbo centro storico di Viterbo, chiedete che vi venga
tanto da farne “indigestione”. Tutt’oggi, sulla sua (Km. 52) servita l’acqua cotta. E’ un piatto povero della
lapide all’interno della Pieve di San Flaviano, si Questa mattina andremo alla scoperta degli olii tradizione contadina, a base dei seguenti ingre-
trova l’epigrafe latina che ci ricorda: “Per il trop- D.o.c. della Tuscia. Faremo una prima sosta a dienti: pane raffermo, cicoria di campo, mentuc-
po EST! qui giace morto il mio signore Johannes Vetralla, cittadina medievale arroccata su uno cia, infine l’olio extra vergine d’oliva, che viene
Defuk”. Il Lago di Bolsena è il più grande lago sperone tufaceo. Questo paesino merita davvero aggiunto a crudo. Nella versione più ricca viene
formato da un cratere vulcanico. Ha due isole, di essere visitato: i suoi stretti vicoli; il torrione aggiunta una salsiccia nostrana o dell’uovo, cotto
l’Isola Martana e l’Isola Bisentina; quest’ultima in Piazza della Rocca, a testimonianza dell’antica all’interno della zuppa stessa.
racchiude dei piccoli gioielli dell’architettura rina- Rocca dei Conti di Vico; i “grottoni”, ossia cantine
scimentale.
scavate nel tufo, dove si conservavano e si con-
Eno-Gastronomia, il meglio della regione