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Cjarsons
I cjarsòns (o Cjalsons) sono il piatto-simbolo
della Carnia, dei ravioli né dolci né salati che
si preparano con tante spezie.
La loro origine è legata ai cramârs, i venditori
ambulanti di spezie che, dal ‘700, attraversa-
vano a piedi le Alpi per vendere nei paesi
germanici la loro preziosa ed esotica mer-
canzia acquistata a Venezia e riposta nella
crassigne, una sorta di piccola cassettiera
di legno che portavano a mo’ di zaino sulle
spalle. Quando tornavano a casa, era festa
grande e le donne preparavano i Cjarsòns,
agnolotti di pasta di patate con ripieno a
base di ricotta impastata con una ricchissima
varietà di ingredienti: spezie, frutta secca, uva sultanina, aromi orientali, erbe aromatiche...quanto insomma rima-
neva sul fondo dei cassetti della crassigne.
Ancora oggi in Carnia moltissime sono le ricette dei Cjarsòns, il cui ripieno varia non solo da paese a paese ma anche
da famiglia a famiglia; se ne contano oltre 50 variazioni. Ogni massaia, ogni ristorante ne ha la propria, utilizzando
al meglio la dispensa e abbinando alle spezie ingredienti freschissimi quali mele, patate, spinaci, uvetta, mentuccia,
erbe primaverili. Tocco finale, il condimento: una semplice spolverata di scuete fumade (ricotta affumicata) e ont
(burro fuso).
Picolit
E’ un vino passito a maturazione tardiva,
ricco di componenti aromatiche e zuccheri,
una rarità ed eccellenza vinicola italiana.
E’ definito il vino dei principi e dei papi, di
cui nel corso della storia ne deliziò i palati.
Le sue origini sono ancora avvolte nel mi-
stero, è dal 1750 che ritroviamo una do-
cumentazione del “nettare prodotto dagli
sparuti acini del grappolo”.
La particolarità di questo curioso e delicato
vitigno è la parziale fecondazione del fiore,
il che determina la crescita di pochissimi e
concentratissimi acini per ogni grappolo.
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Curiosità: fra gli estimatori del Picolit si annovera Carlo Goldoni, il quale definisce questo vino “la gemma enologica
più splendente del Friuli”.
Vino complesso, dal colore oro antico, armonizza sensazioni dolci e acidule, sprigionando un avvolgen-
te profumo di frutta candita, di confettura di mela cotogna, di albicocca sciroppata, di zuppa inglese e
fiori di campo. Storicamente vino della grande nobiltà europea, è considerato “vino da meditazione”
di gran prestigio.